R
E – E V O L U T I O N
V E
N E Z
I A
Per una correttezza
etica di fronte all’impostura artistica
Re-évolution Venezia è nata, 5 anni fa, in reazione alla deriva speculativa all’interno della quale s’iscrive ormai l’Arte, e più precisamente l’Arte contemporanea, per iniziativa di Karine Trotel, giornalista.
L’avidità
di gloria e denaro sta invadendo l’universo artistico al punto da divenire la
motivazione prioritaria e principale di una grande maggioranza: coloro che per
aver trovato ed avuto una buona idea, aver saputo come esprimerla e venderla al
pubblico più abbiente, ed essendo stati perciò riconosciuti come oggetto di
speculazioni finanziarie, pertanto mediatiche, pretendono di essere ed essere
definiti “artisti”. Questo a discapito di tutto il creare Arte che cerca invece
di produrre un’opera unica, fruita e fonte di un percorso plastico,
intellettuale ed emozionale importante, sia per il creatore che per
l’osservatore.
È, molto
difficile anche per lo spirito distinguere l’opera d’arte dall’elaborazione
marketing in grado di convincere. Dal momento in cui l’oggetto fa parlare di
sé, crea sorpresa mediatica, riscuote cioè un effetto sul “grande pubblico” e
il rincaro finanziario degli investitori (*).
(*) tra parentesi, investitori che,
di colpo, sentono di avere autorità come “collezionisti d’Arte”, e si
apprestano ad entrare in questa grande famiglia, discolpandosi di tutto quel
che già è stato giustificato …
Marcel
Duchamp si starà rivoltando nella tomba !
Per non
aver misurato la portata del proprio passo, quando nel 1913, per provocare
l’autorità borghese e l’ordine stabilito, introdusse i suoi ready-made
all’interno dei musei – altrimenti detti come “objecs trouvés”, “oggetti
preconfezionati” – spogliati da tutto il percorso artistico, qualificati come
opera d’Arte soltanto perché esposti in un museo. Certo, ricorrendo a
quest’artificio, dimostrò il proprio genio nel maltrattare l’autorità borghese,
nel trasgredire norme e codici, oltre che valicare l’Accademismo.
Ma
dimostrerà così bene che la rigida borghesia, che aveva provocato allora, vive
nell’artificio e l’effetto ottenuto sarà la migliore espressione dei suoi
borghesi valori : apparenza, gloria e denaro facile, presi alla lettera.
Cento anni
dopo i primi ready-made, è infatti la stessa borghesia a sostenere ed aver
sostenuto ancora i tanti imitatori con i quali la trasgressione è in tutti i
sensi divenuta norma… ma una trasgressione giocata al rilancio, senza spirito e
senza storia, senza contesto e senza limite, vuota, senza altro che non sia il
far parlare di sé e, si noti, ben lontana dal genio e dallo spirito di Duchamp…
Lontano
dal volersi soffermare su quest’evoluzione, che ha spontaneamente avuto corso
nella storia dell’arte – oggi denominata “Arte Contemporanea” – affiancando gli
avvenimenti in ogni ambito, tanto da divenire anche la storia del Mondo
attuale, Re-évolution Venezia
propone di arricchirla, dimostrando che, se “l’Arte Contemporanea” segna prima
di tutto quest’evoluzione, ne esiste una seconda, parallela, una ri-evoluzione
che si è affermata in reazione alla prima, e che si attiene a rimanere umile
mentre la precedente rimane sotto ai riflettori; una ri-evoluzione guidata da
alcuni Artisti, alla ricerca di discrezione, indipendenti ed integri, che sono
stati condotti da percorsi personali
profondi ed umani, ad una visione ispirata da motori ben più intimi ed
importanti, cercando di donare al mondo un’opera potente ed unica, e per questo
nel momento in cui sentono d’aver raggiunto successo e la notorietà, cercano di
proteggersi evitando di giocare d’azzardo attraverso i media, disposti anche al
ritiro definitivo dal mondo dell’Arte.
Questi
Artisti sono sempre più numerosi e difendono tutti una posizione, una
correttezza ed un’etica dell’Arte.
Si sono
resi spesso manifesti a Venezia, nel contesto delle ultime biennali, proprio
perché provenienti da tutto il mondo ma sempre caratterizzati dalla stessa
attitudine: notevoli difficoltà nel mostrare loro stessi invece delle loro
opere, e ferma chiusura con la quale isolarsi da un mondo falsato dall’avidità,
malgrado le lodi ed il riconoscimento di cui erano stati fatti oggetto,
cercando più volentieri di scoprire gli uni gli altri, organizzando la loro
ri-evoluzione dell’”Arte Contemporanea”, con umiltà e fermezza.
È di
questi artisti e soprattutto della loro storia, dei loro percorsi, della loro
rivoluzione, che Re-évolution Venezia desidera
essere portavoce, rispettando la discrezione che cercano di conservare e
inseguendo il modo migliore di metterli tutti in contatto con il vero pubblico
di amatori, semplici amanti dell’Arte, che non verrebbero in tal modo privati
della ricchezza che questi artisti trasmettono al mondo, soltanto per ammirarla
o per acquistarla.
Re-évolution Venezia
si cimenterà dunque nel presentare sempre ciascun artista nell’ambiente più
congeniale al suo desiderio d’incontrare il pubblico e nel rispetto della
decisione del medesimo, al fine di offrire al pubblico stesso la miglior
vicinanza possibile all’opera esposta.
Essendo Re-évolution Venezia nata a Venezia, la
prima mostra di ciascun artista avrà sempre luogo a Venezia, prima d’essere
presentata in un’altra città.
Moltiplicando
i luoghi d’esposizione, scelti in accordo con l’artista, Re-évolution
Venezia cerca di offrire all’opera la possibilità d’essere esposta al
cospetto di diversi tipi di pubblico, diverse sensibilità, diverse culture,
diverse aspettative, diverse conoscenze, etc. che riconoscendola come opera
d’arte per le sue qualità artistiche, plastiche, tecniche, emozionali, la
considereranno come unica e quindi pulita e cercheranno di appropriarsene,
arricchendosi a loro volta, attraverso
la loro stessa interpretazione, di un valore soggettivo, personale e
quindi umano…
Colui che
osserva un’opera d’Arte, avendola riconosciuta come tale sin dal principio,
opera lui stesso un percorso personale, profondo ed umano, grazie a ciò che
essa stessa gli trasmette, variabile a seconda della sua cultura, del suo
livello di conoscenza, della sua sensibilità, delle sue aspettative, ed è questo percorso che comincia dallo
sguardo sull’opera donando all’opera stessa il suo valore principale:
l’arricchimento umano, ben prima del valore economico o della notorietà
dell’artista.
Coltiviamo
dunque questi diversi percorsi con tutta la distinzione e l’acume che essi
stessi esigono.