lundi 15 juillet 2013

PIPPO CASELLATI, artista spazialista e "re-évolutionnaire"



PIPPO CASELLATI (Pietro Casellati) nacque nel 1932 a Venezia, dove tuttora vive. Dal 1954 al 1959 frequentò la scuola di Bruno Saetti presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia, luogo in cui conseguì il diploma prima di recarsi a Parigi per seguire le lezioni della scuola Italiana d’Arte, specializzandosi in tecniche musive e disegno.


 








Si inserì molto presto tra gli Spazialisti di seconda generazione, sostenuti dal fondatore Lucio Fontana, che seguì spesso in prima persona le esposizioni comunali, trivenete e nazionali di Casellati stesso, acquistando personalmente alcune sue opere.


 
In occasione della IV Biennale dell’Incisione Italiana (1960) promossa dalla  Fondazione Bevilacqua La Masa, partecipò fuori concorso con quella che venne definita da Nonveiller, nell’atto di porre accento sulle opere che più si distaccavano dalla tradizione, pittura gestuale con figurazione vicina a certo informalismo lombardo di valenza esistenziale. 

  



Grande amante dell’antichità, sviluppò la passione del collezionismo, facendosi conoscere come prestigioso antiquario e collezionista d’Arte durante numerose esposizioni. Ritirandosi gradualmente dalle scene, smise di esporre i risultati dei propri studi nonostante il disappunto di collezionisti e critici, alla continua ricerca di una nuova apertura.





Nel Novembre del 2012 accettò di riportare alla luce le proprie opere, grazie alla cura personale di Karine Trotel (Venezia), donando nuovamente al pubblico l’occasione di poterne apprezzare valore e qualità. Le opere di Casellati si trovano in numerose collezioni presso Venezia, Udine, Padova, Milano, Torino, e Parigi. Hanno scritto sulle sue opere, tra gli altri: Gastone Breddo, Rinaldo Burattin, Domenico Cladoresi, Arturo Manzano, Berto Morucchio, A. Lepore e Giorgio Kaisserlian. 

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